I tedeschi Jens Moelle & Ismail Tuefekci si sono ispirati al progetto Africanism di Bob Sinclar per darsi un nome: Digitalism. Protagonista quindi non l'Africa bensì il suono digitale.
Idealism è il loro primo album che raggruppa alcuni singoli già usciti su Kitsuné e nuovi brani. Dopo averli visti in azione al Sonar, mi sono ascoltato 'Idealism' trovando diversi spunti interessanti.
Di sicuro l'ispirazione viene più dai Daft Punk che da Bob Sinclar: la si può notare in special modo in pezzi come 'Moonlight' e 'Echoes'.
Interessanti i pezzi electro-rock cantati come 'I want I want', 'Anything new' o 'Pogo' (il secondo lo sto ascoltando parecchio in questi giorni).
C'è spazio anche per un omaggio ai Cure in 'Digitalism in Cairo'.
Due fra le track migliori sono le già conosciute 'Zdarlight' e 'Jupiter Room': la prima spacca indiscutibilmente, la seconda è una marcia da electrowars.
Ultima solo per citazione, ma prima traccia dell'album è 'Magnets' che mette subito in chiaro di che pasta sono fatti: digitali, elettronici ma da (s)ballare.
Idealism è il loro primo album che raggruppa alcuni singoli già usciti su Kitsuné e nuovi brani. Dopo averli visti in azione al Sonar, mi sono ascoltato 'Idealism' trovando diversi spunti interessanti.
Di sicuro l'ispirazione viene più dai Daft Punk che da Bob Sinclar: la si può notare in special modo in pezzi come 'Moonlight' e 'Echoes'.
Interessanti i pezzi electro-rock cantati come 'I want I want', 'Anything new' o 'Pogo' (il secondo lo sto ascoltando parecchio in questi giorni).
C'è spazio anche per un omaggio ai Cure in 'Digitalism in Cairo'.
Due fra le track migliori sono le già conosciute 'Zdarlight' e 'Jupiter Room': la prima spacca indiscutibilmente, la seconda è una marcia da electrowars.
Ultima solo per citazione, ma prima traccia dell'album è 'Magnets' che mette subito in chiaro di che pasta sono fatti: digitali, elettronici ma da (s)ballare.