"People who illegally download music from the internet also spend more money on music than anyone else".
Quello che emerge da una inchiesta fatta in UK su un campione di 1000 persone fra i 16 e i 50 anni è che la circolazione di musica illegale sul web e sulle reti p2p favorisce l'acquisto di musica legale.
L'inchiesta rivela che il 10% degli intervistati scarica musica illegale, ma questi stessi 'pirati' sependono il in 75% più dell'utente medio inglese (77 pound contro 44).
Questa evidenza si ritrova sempre più spesso negli studi fatti negli ultimi anni. Io sono concorde, mi sembra che il web dia la possibilità di ascoltare e scoprire molta più musica rispetto al decennio precedente, così gli appassionati sono più stimolati a comprare quello che di valido sono riusciti a trovare ed ascoltare.
I commenti in proposito sono però discordi.
C'è chi non ritiene affidabile il campione di 1000 interviste. Chi sostiene che il download illegale è reato e non si deve fare a priori. Chi ritiene le battaglie delle Major contro il p2p un tirarsi la zappa sui piedi. Chi difende il copyright e gli artisti. Chi considera il prezzo dei cd troppo alto (io le ultime uscite le pago 11€ consegnate a casa e poi c'è iTunes).
Ognuno dice la sua, voi che dite?
Nell'intervista viene anche chiesto a chi scarica illegalmente come si comporterà di fronte all'iniziativa del governo britannico di disconettere chi viene beccato (3 botte e via). Il 61% dichiara di voler smettere di scaricare di fronte a questa eventualità.
via LDB
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