lunedì 16 maggio 2011

Google apre Music, le major chiudono LimeWire

Google in concomitanza con l'annuncio del suo sitema operativo Chrome OS ha lanciato anche un nuovo servizio per poter ascoltare la propria musica ovunque.
E come si fa ad avere le canzoni preferite sempre disponibili? Caricandole nello spazio che Google offre ai sottoscrittori del servizio. Così basta essere online, indipendentemente dal dispositivo, per ascoltare la musica che si è caricata on the cloud. E quando non si è collegati in rete c'è una cache locale sul pc (o smartphone/tablet)
In questo l'approccio è lo stesso usato da Amazon per il suo servizio Cloud Drive.
Per il momemento Google Music è in beta solo per gli USA

Al momento però Google ha lanciato questo servizio senza ottenere un riconoscimento da parte delle major del disco, che non vedono di buon occhio l'iniziativa.

E qui ci sta bene la notizia che il creatore di LimeWire, il client p2p in passato molto usato, ha raggiunto un accordo extragiudiziario con le major per chiudere il processo a lui intentato: pagherà 105 milioni di dollari per aver favorito lo scambio illegale di musica. Nei mesi scorsi il sito aveva già definitivamente chiuso i battenti.

Come cambiano le cose: 10 anni fa degli sconosciuti (vedi anche Napster) hanno inventato dei sistemi per rendere ubiqua la musica e ne hanno pagato le conseguenze. Oggi i big del web possono permettersi di ignorare le major per offrire un servizio che virtualizza la nostra collezione musicale.

Fonti: PC prof, Post, Fact.

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