Ritorno sulla questione dell'equo compenso esteso con il decreto Bondi contro il quale si è mossa Altroconsumo attraverso una denuncia per aiuto di stato e abuso di posizione dominante.
A questa denuncia hanno risposto otto asociazioni di autori ed editori musicali. Una bella analisi della situazione è stata fatta da Guido Scorza.
Per chi non ha voglia di leggersi tutto il post di Scorza, faccio un'ulteriore riassunto elencando alcune delle posizioni sostenute da queste associazioni di autori/editori:
- l'equo compenso è solo un rimborso simbolico ma di ben 100 milioni l'anno
- l'equo compenso non è una tassa ma un risarcimento per mancata vendita dell'opera però assomiglia molto a una tassa
- i proventi non vanno ad ingrassare le casse della SIAE che ci costa solo qualche milione l'anno
- il decreto impone il pagamento del compenso per copia privata a chi importa o fabbrica, allo scopo di trarne profitto, apparecchi atti alla registrazione e alla duplicazione di opere protette dalla legge sul diritto d’autore ma la direttiva europea non lo prevede esplicitamente
- i consumatori si lamentano per l'equo compenso ma spendono 700 euro per l'iphone... saranno anche fatti miei, però se sull'hard disk ci metto le mie foto i soldi ve li prendete lo stesso
- riteniamo doveroso avvertire che sarà ingiustificato ogni aumento superiore a 0,22 € sui CD-R... stica** solo 22 cent su un prodotto che costa 28 cent
Tralascio la parte in cui viene platealmente attaccata Altroconsumo che cerca di difendere i consumatori.
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