Siamo arrivati in loco fin troppo presto considerando che prima delle 18.00 non avrebbero, ma i voli per Hanh sono solo 2: uno la mattina e uno la sera. Abbiamo avuto così modo di visitare Kastellaun (paese alle porte del quale si è tenuto il festival), scoprire la location (una base militare di notevoli dimensioni all'esterno della quale è stato attrezzato un camping che si estendeva a perdita d'occhio), mangiare ed abbronzarci in un prato, riposare un poco prima della nottata. Se volete farvi un'idea di cosa sia il posto, oltre alle foto sul sito ufficiale, guardatevi le mappe di Google che hanno fotografato l'evento (forse lo scorso anno).
Verso le 20 siamo finalmente entrati alimentando il flusso di 40mila ravers che si sono dati appuntamento alla Raketenbasis Pydna. La scena che si è presentata ai nostri occhi è stata impressionante: una ventina di dancefloor uno di fianco all'altro ad occupare tutti gli angoli della base comprese le colline artificiali che creavano un palcoscenico per gli stage principali posti al centro.
Non abbiamo perso tempo comprando la maglietta ricordo dell'evento, che subito abbiamo indossato e sfoggiato nella foto che accompagna il post.
Non vi elenco i lineup, che potete ben pensare erano sterminati e diversificati (techno, trance, house, hard-core i più rappresentati), mi limito a dire le mie impressioni sui dj che ho sentito all'opera.
Dopo aver fatto un giro quasi completo dei dancefloor per farci un'idea di cosa proponevano è nel tendone del Cocoon che abbiamo deciso di dare inizio alla serata. In consolle c'era Cess che ha proposto musica in linea con l'electro-house in voga ni questi ultimi anni, ci è piaciuto.
Dal Cocoon ci siamo spostati al Century Circus dove stava per esibirsi Zombie Nation. Quel firbastro di Florian Senfter si è presentato con una maschera (cosa per lui abituale) e le note di Kernkraft 400 per accattivarsi la platea. Il suo breve set (45 min) è stato comunque un crescendo di sonorità techno ed elettroniche.
Subito dopo Zombie, in consolle Sven Vath. Acclamato dal popolo dei ravers non ha deluso le attese dei suoi fans: sound elettronico spacca-cassa senza compromessi.
Dopo una pausa rinfocillante ravvivata dagli immancabili fuochi d'artificio ci siamo diretti verso il Main Stage per il set di Carl Cox; un altro pezzo da 90 che non tradisce. Abbandonando il sound ibizenco e spostandosi su sonorità più german-friendly è risucito a tenerci in movimento per due ore. A tratti forse fin troppo tirata, ma per lo più trascinante, la musica ha spaziato dalla techno alla electro-house perfettamente miscelata e shakerata dalla 'manine' di Carl.
E dopo Cox la stanchezza ha prevalso sul desiderio di ballare... Dopo aver cercato di dormire un'ora abbiamo deciso di partire alla volta di Koblenz, meta valida per un po' di relax prima del volo di rientro.
Nella due giorni abbiamo ovviamente scattato un po' di foto parte delle quali potete trovare su Faces.
Per chi volesse sapere cosa si è perso su New Mixes sono stati postati parecchi djset registrati al Nature One.
1 commento:
Grande Paolo, che tabbozzi! Mi raccomando, quella maglietta la devi portare su una vetta, come un vessillo!
Diego
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