mercoledì 15 giugno 2011

Annie & The Toxic Avenger - Alien Summer

In attesa di vederla per la prima volta dal vivo sul palco del Sonar, la norvegesina Annie ha collaborato con il francese Toxic Avenger (Simon Delacroix) per un brano dell'album 'Angst'. La trascinante 'Alien Summer' sembra tagliata apposta per Annie la cui voce si insinua nei beat elettronici di Toxic.
Fresca e ballabile ne vorremmo di estati così aliene.

Appuntamento venerdì sera a Barcellona, non mancate!





via Electrocutie

martedì 14 giugno 2011

Pryda - Mirage EP

Nuovo singolo per Eric Prydz sotto lo pseudonimo di Pryda. Si tratta della release numero 20 per il producer svedese che ha dato vita all'etichetta Pryda nel 2004. Melodia trascinante e vocals femminili appena accennate per un suono ormai classico e inconfondibile.

Ad accompagnare la main title altre due bombe: 'Juletider' in cui sfodera la consueta potenza e 'With Me' dove il suono è più cupo e fa capolino una voce maschile.







label: Pryda Recordings
release date: 13/06/2011
buy @ Beatport

RIP Darryl Pandy

A poca distanza dalla perdita di una grande voce femminile (quella di Loleatta Holloway) è giunta la notizia della morte a soli 48 anni di una importante voce maschile per la musica house: Darryl Pandy.
Darryl è principalmente conosciuto per aver prestato la voce a uno dei primi dischi house a irrompere nelle classifiche dando notorietà al sound di Chicago, sua città natale: 'Love Can't Turn Around' firmato da Farley Jackmaster Funk nel 1986.
Il pezzo ha ovviamente goduto di fama nel corso del tempo tale da essere remixato più volte ed è già comparso sul blog visto che ha trovato spazio qui il remix uscito nel 2008 realizzato da Boys Noize.



Gli italiani lo ricorderanno anche per il brano di Nerio's Dubwork 'Sunshine & Happiness' o la successiva collaborazione col duo Nerio's per 'Dancing'.



Darryl aveva cominciato cantando per un coro della Church Of Universal Awareness di Chicago per tentare poi la carriera solista alla fine degli anni 80. Negli ultimi mesi era gravemente malato e non ha superato la malattia nonostante l'aiuto di amici artisti che hanno fatto concerti per raccogliere fondi e pagare le cure. La notizia della morte è stata comunicata da Jackmaster Funk stesso.


via DJ Mag

lunedì 13 giugno 2011

Electrovenice 2011

Questo sabato puntate diretti su Venezia per uno degli appuntamenti imperdibili dell'estate: la seconda edizione di Electrovenice. Un festival che ha dimostrato lo scorso anno tutto il suo valore e che mi sento di consigliare a tutti quelli che amano la musica elettronica in tutte le sue declinazioni.

Ha solo un difetto. E' in contemporanea al Sonar... quindi mi vedo costretto a perdere le performance di Fatboy Slim, Sven Vath, Deadmau5, Afrojack, Goose, Reset!, Lele Sacchi & many more.




Biglietti in vendita sul sito www.ticketone.it, call-center Ticketone e in tutti i punti vendita autorizzati con le seguenti modalità:

fino al 17 giugno - 40 euro + prev
il giorno dell’evento (18 giugno) - 50 euro + prev

Puoi trovare i biglietti anche su www.livenation.it e www.electrovenice.com

Puoi scoprire su www.electrovenice.com il pacchetto vacanze Electroweekend per trascorrere un weekend a Venezia indimenticabile.

Sonar 2011

Come dicevo nel post precedente, anche quest'anno andrò a vivere di persona il Sonar, ormai eletto a mio festival preferito e mai mancato da quando esiste il blog.
Due giorni (il primo me lo perdo) interi di musica con tanti artisti di cui ho parlato sul blog e potrò vedere in azione e tanti altri da scoprire sul campo.
Dal trio di voci femminili Annie, M.I.A. e Katy B, ai super djs Tiga, Boys Noize e Trentemoller, da Aphex Twin agli Underworld, dai Buraka Som Sistema ai Magnetic Man, da Annie Mac a Anni Nightingale, da James Murphy ad A-Trak.


Se qualcuno sarà presente me lo dica, è sempre un piacere condividere queste esperienze con altri appassionati.

Difficoltà per i festival italiani

Torno a farmi vivo per parlare un po' di festival...

In questi giorni sono apparsi diversi commenti alla notizia che il più importante festival musicale d'Italia (l'Heineken) abbia ridimensionato di molto il numero di presenze, tanto da mettere in discussione le prossime edizioni. Tutto parte dall'intervista su Repubblica all'organizzatore Roberto de Luca che imputa la colpa "alla poca abitudine del pubblico italiano a vivere la dimensione del festival, dall'altro la crisi economica e discografica, che genera introiti inferiori per tutto il comparto".

Luca Castelli fa un impietoso confronto con il Primavera di Barcellona, sottolineando come in Italia si punti molto sul singolo nome di cartello per attirare i suoi fan, mentre all'estero è il nome del festival ad attrarre il pubblico e non chi suonerà. Perché all'estero chi ci va (anche dall'Italia) sa che troverà la musica e l'atmosfera che va cercando, mentre qui si va per il miticoblasco (nome a caso) e il resto non importa per niente. Cioè in Italia si organizzano eventi non diretti ai festival goers ma ai fan di tizio o caio.

Allo stesso modo Fabio de Luca cita il Primavera per sottolineare come anche in Italia ci sia un pubblico da festival disposto anche ad andare all'estero, ma forse manca in Italia un'offerta all'altezza.

Anche Dj Mag dà il suo importante contributo: "A nostro avviso l’ Italia non sembra essere un paese adatto ai festival non perché manchino le idee e la buona volontà,ma perché non si è ancora riusciti a creare una cultura per questo genere di eventi che sono considerati estremamente problematici e per questo rilegati alle porte delle grandi città."
Ricorda inoltre un altro caso tipico italiano, il MUV di Firenze saltato all'ultimo momento per problemi di agibilità della location, la cui responsabilità è da ricondurre al comune di Firenze.

Insomma anche da questo punto di vista l'Italia si rivela non all'altezza degli altri paesi. E non stiamo parlando solo di UK o Germania, ma anche di Spagna (dove ci sono parecchi importanti festival di successo e dove è migrato il Rototom), di Ungheria, di Serbia. Paesi in cui si dà la giusta importanza a questi eventi anche come promozione del turismo, in cui non sono visti come una rottura da sopportare, qualcosa per pochi giovincelli scalmanati.
Che poi il pubblico veramente amante dei festival sia piccolo (secondo me non siamo tanti) è problema relativo, all'estero è molto più grande e viaggia per tutta l'Europa. Ma in Italia ci viene?